Il Beato Antonio Patrizi

Il culto del Beato Antonio Patrizi rappresenta il filo che unisce la gente di Monticiano con le proprie radici storiche e culturali.

Il Beato Antonio è parte integrante del patrimonio tradizionale ed identitario di Monticiano, al di là di ogni dimensione temporale, ideologica, intellettuale, sociale. La presenza del Beato nell’immaginario di Monticiano è resa evidente dalla grandissima partecipazione di popolo alle feste annuali e decennali in onore del Beato Antonio ed in particolare al pellegrinaggio annuale all’eremo di camerata il martedì dopo Pasqua.

Il Beato Antonio è un personaggio difficile da inquadrare storicamente poiché mancano del tutto documenti precisi perciò ci si deve affidare a fonti tarde che vanno dal sec. Xv al sec.XVII, chiaramente agiografiche. Il principale elemento per lo studio della vita del Beato sono le notizie contenute negli “acta sanctorum”,tomo III, aprilis che, con chiari intenti agiografici, sono state redatte dal frate gio.battista pizzichini di monticiano dell’ordine degli eremiti di Sant’Agostino nel 1651, sula base di una pergamena conservata a monticiano, adesso introvabile, dove si diceva che l Beato Antonio nacque a siena dalla famiglia patrizi e prestissimo entrò nell’ordine agostiniano indotto dall’esempio del Beato Agostino novello e che morì nel convento di monticiano, dopo essersi recato a vistare il Beato Pietro da firenze o da collegonzi a camerata, nell’aprile del 1311. Altre notizie, scritte sempre con intento agiografico, le troviamo nell’opera ” vita, miracoli e grazie del Beato Antonio patrizi detto di monticiano” del canonico senese giovanni ballati nel 1728 che si rifà al pizzichini ed ad un manoscritto, anche questo introvabile, del frate pietro coli, morto a monticiano nel 1725, che si dilunga sulla vita del Beato secondo questo manoscritto antonio nacque a siena da ginevra e pietro patrizi e morì a monticiano l’ultima domenica di aprile del 1311, all’età di 44 anni. I testi agiografici si soffermano lungamente sui miracoli connessi con la morte del Beato: una luce intensissima che emanò dal convento al momento della sua morte ed il ritrovamento prodogioso del suo corpo incorrotto nella tomba nel cimitero dei frati , accanto alla chiesa dei SS. Pietro e Paolo in Sant’Agostino. d’ora in poi la storia del Beato Antonio si identifica con la vicenda del suo culto e con la religiosità popolare per culminare con la beatificazione avvenuta il 12 marzo 1804,ad opera del pontefice Pio VII.